16 dicembre 2014

Questo sono io Lavorativamente

Il Mio Curriculum: Nome BAGAZZOLI ROBERTO Indirizzo 5, VIA F.LLI DANDOLO (61122) PESARO (PU) Domicilio 4, VIA DONIZETTI (20873) CAVENAGO BRIANZA (MB) Telefono 333 6008820 Fax - E-mail roberto@bagazzoli.it Nazionalità italiana Data di nascita 30 APRILE 1965 ESPERIENZA LAVORATIVA • Date (1976 – 2012) Impiego nell’ambito della comunicazione radiofonica con gli incarichi di conduttore, coordinatore musicale, redattore, responsabile palinsesti, gestore delle risorse umane, gestore degli impianti e delle apparecchiature di messa in onda. In questo ambito ho sviluppato una eccellente conoscenza dei sistemi: DALET, SELECTOR, DJ PRO, RAM COM, DIGIWARE, ETERE, MELODY MAKER, COOL EDIT PRO. • 1979 – 1989 • Azienda RADIO VERONICA (PESARO - PU) • Principali mansioni e responsabilità Speaker Responsabile del settore artistico e creativo Responsabile programmazione musicale Responsabile programmazione pubblicitaria • 1989 – 1992 • Azienda RADIO ARANCIA NETWORK (ANCONA - AN) • Principali mansioni e responsabilità Speaker Responsabile del settore artistico e creativo Ufficio programmazione musicale Ufficio programmazione pubblicitaria • 1991 • Azienda Testata giornalistica “Il CONTATTO” (OSIMO - AN) • Principali mansioni e responsabilità Collaboratore giornalistico area musicale • 1993 – 1997 • Azienda SAN MARINO RTV (SAN MARINO) – Settore Radio • Principali mansioni e responsabilità Speaker Responsabile programmazione musicale Responsabile rapporti case discografiche • 1997 – 1999 • Azienda RADIO SABBIA (RICCIONE - RN) • Principali mansioni e responsabilità Speaker Responsabile programmazione musicale • 1999 – 2005 • Azienda RADIO STEREO 101 (MONTELABBATE - PU) • Principali mansioni e responsabilità Speaker Responsabile risorse umane Responsabile programmazione musicale Responsabile programmazione pubblicitaria Responsabile relazioni esterne Responsabile sito web Redattore Giornale Radio (edizione locale) • 2005 – 2011 • Azienda RADIO GLOBO (ROMA) • Principali mansioni e responsabilità Speaker • 2011 – 2014 • Azienda RADIO REPORTER (MILANO) • Principali mansioni e responsabilità Speaker, Responsabile Musicale, Responsabile di Redazione. ULTERIORI ATTIVITÀ • 2006 – ad oggi Realizzazione format/programmi personalizzati, realizzati presso il mio studio, per le seguenti emittenti: RADIO SABBIA (RICCIONE – RN) MULTIRADIO (TOLENTINO – MC) Realizzazione programmi personalizzati, realizzati presso il mio studio, per le seguenti webradio: WEB AND DISCO STEREO PESARO ISTRUZIONE E FORMAZIONE • Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione Diploma in Ragioneria conseguito nel 1984 presso ITC Leonardo da Vinci (Pesaro) Iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti dal 2004

Rifarsi Una Vita

Ricominciare da Zero !?!?!? E quello che mi stà accadendo dopo aver rescisso il mio principale contratto di lavoro e non per questioni di soddisfazioni ma ... ve beh ve lo dico più avanti. "Scelta azzardata" mi ha subito detto qualcuno "sei pazzo", ma me è bastato il sorriso di chi mi vive accanto per essere sereno perchè la cosa che conta di più e la serenità della famiglia e il sentirsi vicini in un percorso che si profila duro e soprattutto economicamente pesante. Questa è la mia storia oggi, che magari vi racconterò tra un cazzeggio e l'altro anche attraverso queste pagine. Grazie per Avermi letto fin qui

30 novembre 2012

1 Dicembre non abbassare la guardia...

Ieri l'Istituto Superiore di Sanità ha rilasciato i dati su Hiv/Aids in Italia. Per la prima volta, a trent'anni della comparsa dell'Hiv, abbiamo dati certi sulla dimensione dell'epidemia e del suo andamento. Confermata la stima di circa 4mila nuove infezioni l'anno (la cifra data è minore ma sottostimata, come afferma lo stesso ISS), con 5,8 nuovi casi di positività all'Hiv l'anno ogni 100mila residenti (ma in diverse regioni sono oltre 8). L'Italia si conferma un paese a incidenza medio-alta, con tutte le necessità di prevenzione che questo dato comporta. Due sono le criticità che balzano agli occhi: le diagnosi tardive e la modalità di infezione. Entrambe legate direttamente alla qualità dell'informazione e dei servizi rivolti alle persone. I Late presenters, persone che arrivano alla diagnosi di positività all'Hiv in uno stato di compromissione, inconsapevoli di avere da tempo contratto il virus, sono stati il 54 per cento nel 2010, e il 56,4 per cento nel 2011. Un dato costantemente in aumento, che riguarda tutte le popolazioni (eterosessuali, uomini che hanno rapporti omosessuali, consumatori di droghe per via endovenosa). In Italia la maggioranza delle persone arriva al test Hiv non in seguito a un comportamento a rischio, ma praticamente per caso, o perché si manifestano sintomi di una compromissione già avanzata, o in relazione a controlli medici dovuti ad altri percorsi clinici. Diagnosi tardiva non significa solo "non aver fatto il test". Significa scarsa o errata percezione del rischio, e quindi mancata prevenzione, significa avere informazioni insufficienti su una patologia che può essere evitata semplicemente: con l'uso del preservativo. Ricordiamo che la stragrande maggioranza delle nuove diagnosi di Hiv, che sfiora l'80 per cento, è dovuta a rapporti sessuali, sia omo che etero (rispettivamente 33,2 e 45,6 per cento). Inquietanti appaiono poi i dati che riguardano i bambini. Le nuove diagnosi da Hiv in cui la causa di infezione è stata la trasmissione verticale, da madre a figlio, sono state 11 nel 2010 e 19 nel 2011, per un totale di 30. Sono state 39 le diagnosi per persone con meno di 15 anni (14 nel 2010 e 25 nel 2011, i figli di stranieri sono 9 in tutto), e ben 15 di queste sono state per bambini con meno di 2 anni. Un dato allarmante e stupefacente, in un Paese in cui il test Hiv dovrebbe essere ormai di routine per chi aspetta un figlio, perché i genitori possano accedere alle opportune terapie e i bimbi nascere sani. La questione maternità coinvolge ovviamente le donne in prima persona. Ben il 3 per cento del totale delle nuove diagnosi da Hiv accade in gravidanza. Un dato che, ancora, può significare scarsa consapevolezza e prevenzione. Altrettanto si può dire del fatto che oltre il 10 per cento delle donne Late presenters ha avuto la diagnosi in gravidanza. Certo, il test è importante, ma non è prevenzione. Serve a dignosticare l'Hiv quando l'infezione è già avvenuta! Ci chiediamo quando verrà il giorno in cui l'Italia si impegnerà a tutelare la salute dei suoi cittadini, rivolgendosi a giovani, donne, omosessuali con un linguaggio idoneo e senza pruriti. Quando la prevenzione verrà considerata per quello che è, ovvero accesso a informazioni e preservativi per tutti. Quando parlerà in maniera diretta alle popolazioni più vulnerabili invece di promuovere messaggi e azioni fumosi, per niente mirati, incompleti, paternalisti, ipocriti. Quando affronterà pubblicamente i temi discriminazione e stigma, che colpiscono le persone sieropositive e l'intera popolazione scoraggiando il ricorso a test e prevenzione. Quando, in tempi di spending review, capirà che un'infezione evitata fa risparmiare non solo sofferenze, ma anche denaro. Questo il link al sito Lila per avere informazioni sulle iniziative:
http://www.lila.it/it/iniziative.html

27 novembre 2012

La Germania si avvicina alle Mamme.

BERLINO – Un «buono» per la pulizia della casa. È stato immediatamente definito così l’assegno per facilitare il rientro al lavoro delle donne che hanno preso il congedo di maternità proposto dalla Cdu, il partito cristiano-democratico di Angela Merkel. Anche i liberali si sono accodati. E l’idea è stata immediatamente fatta propria, secondo quanto ha riferito il settimanale Focus, da Kristina Schröder, la discussa ministra della Famiglia avversaria di quello che definisce il «femminismo tradizionale» e recente organizzatrice di un convegno sulle «politiche per i maschi» nella società moderna. Il progetto è stata accolto negativamente dai partiti di opposizione. A giudizio di Brigitte Pothmer, dei Verdi, le mamme che vogliono tornare al lavoro hanno bisogno soprattutto di più posti negli asili-nido per i loro bambini. Caren Marks, socialdemocratica, ha definito «priva di idee portanti» la linea di un governo che da una parte premia le donne che vogliono rimanere a casa e dall’altra cerca di convincerle a tornare al lavoro. Il riferimento è ad un altro assegno, il «Betreuungsgeld», destinato alle famiglie che decidono di non mandare i bambini all’asilo-nido, approvato qualche settimana fa dopo un anno di feroci critiche e di divisioni all’interno della stessa maggioranza che sostiene la cancelliera. Ma cosa prevede nei dettagli la proposta? Per un anno e mezzo alle donne che desiderano tornare al lavoro dopo il congedo di maternità verrebbe concesso un «buono» di 6 euro all’ora per un totale di 15 ore mensili. In tutto 90 euro al mese, destinati a rappresentare un aiuto per il pagamento di una collaboratrice domestica. Kristina Schröder ha spiegato che alleviare il peso dei lavori di casa può contribuire a far tornare in attività tanto personale femminile qualificato «di cui si sente la mancanza». La vice presidente del gruppo cristiano-democratico al Bundestag, Ingrid Fischbach, ha detto che è indispensabile, utilizzando anche questo strumento, incentivare il reinserimento delle donne nel mondo delle professioni. Quello che non è ancora chiaro è cosa pensi di tutto questo il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, il grande controllore delle spese statali.

Un grande industriale del Cachemire

Un vero e proprio regalo di Natale. Che va decisamente in controtendenza rispetto allo stato di salute attuale dell'economia italiana. Il re del cachemire Brunello Cucinelli, appena sbarcato in Borsa, ha deciso di condividere gli utili con i propri dipendenti ed ha preparato un dono da 5 milioni di euro da mettere sotto l'albero per le proprie maestranze. Cifra che, divisa per i 783 dipendenti, significa 6385 euro a testa.
DONO - «Questo vuole essere un dono di famiglia, qualcosa che va aldilà dell'azienda che è quotata in Borsa» ha detto Cucinelli. «Abbiamo voluto dare un premio a chi è cresciuto insieme a noi e l'abbiamo comunicato ai dipendenti» ha aggiunto l'imprenditore che ha slegato però il dono ai dipendenti dalle ultime polemiche tra l'azienda umbra e il sindacato, che si lamenta degli ostacoli che verrebbero frapposti dalla proprietà al suo ingresso nell'azienda umbra. «Assolutamente no, - ha detto Cucinelli - è una cosa a cui stavo pensando da tempo».

Un museo dedicato al Wc

Un grande palazzo a forma di water gigantesco, un giardino pieno di statue la cui posa non lascia spazio all’immaginazione, una galleria di foto e sculture tutte legate al tema del bagno. A Suwon, un’ora da Seul, c’è il primo parco del mondo dedicato alla toilette. Un grande successo: da luglio, quando è stato inaugurato, sono stati 40 mila i visitatori. Oltretutto l’ingresso è gratis. OMAGGIO A «MR TOILET» - Il museo è nato come omaggio a«Mr Toilet»: così era soprannominato Sim Jae-duck, ex sindaco della cittadina. Imprenditore, morto nel 2009 a 70 anni, Sim era diventato famoso quando nel 2002 - anno in cui la Corea ospitò i mondiali di calcio - fornì di gabinetti la sua città. Forse è stato allora che «Mr Toilet» ha preso a cuore la questione della diffusione dei servizi igienici nel mondo e ha deciso di dedicare la vita al suo progetto fondando la World Toilet Association, legata alla più grande e famosa World Toilet Organization. DIRITTO DI TUTTI - «Andare in bagno è vitale proprio come lo è mangiare - spiega Lee Yeun-sook, manager della Fondazione Sim Jae-duck che ne ha raccolto l’eredità -. Nazioni e governi dovrebbero fare molto di più per garantire a tutti il diritto a un equo accesso ai servizi igienici». Come, nel suo piccolo, ha fatto «Mr Toilet». LA CAMPAGNA INDIANA - Il problema igienico sanitario dell’accesso ai wc è conosciuto molto bene in India dove soltanto il mese scorso il governo ha lanciato una singolare campagna di sensibilizzazione: «No toilet, no bride» (niente bagno, niente sposa). Il ministro dello sviluppo rurale Jairam Ramesh ha pubblicamente invitato le donne a rifiutare la proposta di matrimonio se in casa del futuro marito non c’è il gabinetto. La diffusa mancanza di bagni nelle case del Paese è causa di gravi problemi di salute soprattutto per le donne. E mette in pericolo anche la loro sicurezza: dover uscire da sole per strada, magari di notte, per fare i bisogni all’aperto, le espone a un altissimo rischio di essere aggredite.

26 novembre 2012

Perchè non pago le primarie

- Non pago due euro per votare chi fino ad oggi non mi ha supportato e ha fatto scempio della mia vita portando la pressione fiscale ad oltre il 60%. - Non pago per chi non vorrei vedere più reppresentarmi al governo colpevole di non avermi tutelato in nessun modo se non con chiacchiere. - Non pago perchè anche voi avete "rubato" come tutti gli altri nonostante le vostre facce da moralizzatori. - Non pago per chi non hai più nulla a che vedere con i valori della sinistra. -Non pago per chi alla presidenza del partito ha messo una ex DEMOCRISTIANA intollerante come Rosy Bindi. - Non pago perchè di soldi ne avevate per pagerle di tasca vostra queste primari.

Auguri a Cellophane !!!

Da un secolo è in tutte le case del mondo. Ha imballato ogni cosa. Alimenti, soprattutto, ma anche fiori, abiti, monumenti (con il celeberrimo Christo che ha impacchettato palazzi e sculture), persino una pornostar, l'indimenticata Moana Pozzi che fece scalpore con la performance televisiva nel programma l'Araba fenice del 1988, quando si presentò vestita solamente da un sottile velo di plastica trasparente. L'INVENZIONE - A compiere cento anni è il cellophane, inventato nel 1912 dallo svizzero trapiantato a Parigi Jacques Brandenberger. La sua geniale intuizione, in realtá, è del 1908, ma è solo quattro anni dopo che l'imprenditore elvetico perfeziona il brevetto per il macchinario che dará il via su scala mondiale alla sua plastica rivoluzione. Teatro dell'invenzione, secondo la leggenda, un ristorante: Brandenberg sta consumando il suo pasto, quando un avventore del locale, seduto ad un altro tavolo, versa un bicchiere di vino rosso sulla tovaglia, macchiandola inesorabilmente. È in quel momento che scocca la scintilla: per rendere impermeabile il tessuto lo si può ricoprire di una sfoglia di cellulosa. La prima idea, però, non funziona, perchè la viscosa non aderisce al tessuto, ma si stacca. È però una pellicola sottile, trasparente e impermeabile. IL PRIMO PASSO - È il primo passo verso il cellophane, punto di arrivo della trasformazione della cellulosa delle piante in una pellicola resistente all'acqua. Il cellophane, per la sua limitata permeabilitá all'aria, ai grassi e ai batteri, era ideale per avvolgere gli alimenti, fiori e molti altri oggetti. Durante la prima guerra mondiale viene utilizzato come vetro per la protezione degli occhi nelle maschere antigas. Nei decenni successivi sarà impiegato per la preparazione dei nastri adesivi, come lo scotch, inventato nel 1930 dall'americano Richard Drew; come anti-adesivo nella preparazione di rotoli di materiali appiccicosi come la gomma greggia, e in molti altri campi ancora. LA CRONOSTORIA - Nel 1917 Brandenberger cede i suoi brevetti alla societá francese La Cellophane SA, che diventa il principale produttore ed esportatore di cellophane fino al 1924 quando la societá a sua volta cede i diritti di utilizzazione del processo, segreto, di fabbricazione alla societá americana DuPont, che mette in piedi la prima fabbrica di cellophane negli Stati Uniti. Il cellophane, però, non è ancora perfetto: è parzialmente permeabile all'acqua e all'umiditá e questo ne ostacola la diffusione in campo alimentare. A risolvere il problema ci pensa William Charch, un dipendente della Du Pont, che si mette in testa di realizzare un sistema di impermeabilizzazione del cellophane. Si racconta che dopo oltre duemila tentativi e una buona dose di testardaggine sia riuscito finalmente, nel 1927, a brevettare un processo efficace che amplia, e di molto, il campo di applicazione del cellophane. Per oltre mezzo secolo il cellophane prosegue il suo cammino trionfale. LE PELLICOLE - Negli anni Cinquanta sul mercato approdano altre pellicole realizzate con materie plastiche derivate dal petrolio, come il politene e il polipropilene. Costano meno e rubano un po' di mercato al vecchio cellophane, che però resiste perchè è più adatto ad avvolgere gli alimenti. E con la crescente diffusione di super e ipermercati, riguadagna terreno, anche perchè è una pellicola adatta ad avvolgere i cibi anche quando sono scaldati in forni a microonde o conservati in frigoriferi a bassa temperatura.